Il S.I.A.P. ha richiesto:
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l'immediato sopralluogo del Medico della Polizia di Asti per verificare quanto segnalato dal Segretario Sezionale Tierno Giovanni (temperatura nell'esiguo stanzino di 28° dovuta al mancato ricircolo dell'aria in presenza di sempre più numerose apparecchiature elettroniche che si surriscaldano e generano un pericoloso inquinamento elettromagnetico).
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l'urgente convocazione della Commissione Paritetica "Mensa e Spacci" visto l'orientamente di affidare, dal 01.03.2011, il servizio dei pasti in tale sede a mezzo di catering. Il S.I.A.P. rivendica trasparenza e rispetto delle condizioni di igiene e salubrità.
Riportiamo di seguito le missive in questione:
Prot. 27/2011 S.P. 17.02.2011
URGENTE
Al Signor Questore di Cuneo
Al Medico della Polizia di Asti (ex D.Lvo 81/2008)
E,p.c.:
Al Signor Prefetto di Cuneo
All’ENAC
OGGETTO: Sicurezza sui luoghi di lavoro ex D.Lvo 81/2008.
Richiesta di sopralluogo e d’interventi tecnico-strutturali per evitare l’insorgere di gravi patologie al personale della Polizia impegnato quotidianamente presso l’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi.
Al fine di evitare dei prevedibili danni alla salute agli operatori di Polizia quotidianamente impiegati nei turni di servizio presso lo scalo aereo in oggetto, chiedo per quanto di rispettiva competenza:
- d
i procedere ad un immediato sopralluogo presso l’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi per verificare le condizioni dei locali ove sono costretti a lavorare gli operatori di Polizia: uno “stanzino” di piccole dimensioni (3,60m x 2,40m) ove sono collocate numerose apparecchiature elettroniche che generano un rilevante inquinamento elettromagnetico ed un pericoloso innalzamento della temperatura che in data odierna ha raggiunto i 28°;
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di effettuare immediatamente ogni intervento tecnico ed accorgimento necessario per attenuare in primis e risolvere al più presto in modo definitivo, le summenzionate gravi carenze strutturali garantendo da subito un corretto ricircolo dell’aria ed una delocalizzazione in altri ambienti di parte delle apparecchiature elettroniche utilizzate per la vigilanza dello Scalo.
Al fine di fornire un quadro d’insieme allego quanto rilevato dal Segretario Sezionale Giovanni Tierno.
Resto in attesa di un cortese e celere riscontro.
Il Segretario Provinciale S.I.A.P.
Lauria dr. Luca
ALLA SEGRETERIA PROVINCIALE S.I.A.P. C U N E O
Il sottoscritto TIERNO Giovanni Gianfranco, Sovrintendente della Polizia di Stato, in forza alla Questura di Cuneo, chiede a codesta segreteria provinciale di intervenire per risolvere gli annosi problemi che si verificano presso il Posto di Polizia presso l’Aeroporto “OLIMPICA” di Torino-Cuneo a Levaldigi (CN).
Infatti presso il citato Posto di Polizia, si stanno accumulando disagi sia strutturali che professionali che gravano sulle “spalle” dei malaugurati operatori di Polizia che di volta in volta ruotano a “coprire” in maniera saltuaria i turni giornalieri.
Più volte gli operatori hanno lamentato e segnalato la mancanza di conoscenza specifica in materia di frontiera, considerando anche l’evolversi continuo della relativa legislatura ed i regolamenti aeroportuali, anche di emergenza, emanati dall’ENAC.
Tutti noi operatori che svolgiamo servizio, ribadisco, saltuario, (a volte capita di fare un turno dopo circa due mesi), ci troviamo in gravi difficoltà ad affrontare tutte quelle problematiche che ci si presentano nell’effettuare tale servizio.
Solo pochissimi operatori sono stati formati alla specificità della Polizia di Frontiera, e tra loro, la maggior parte hanno fatto il corso decine di anni prima.
Nessuno di noi ha mai effettuato corsi di aggiornamento in materia e quindi si trova ad operare improvvisando di volta in volta, anche ricorrendo a telefonare ai colleghi dell’Ufficio Immigrazione che si rendono disponibili a rispondere anche fuori dal loro orario di servizio.
Preciso che data la complessità della materia ed il suo continuo evolversi, spesso anche alcuni operatori dell’Ufficio Immigrazione sono in difficoltà a rispondere e quindi a poter essere d’aiuto.
Sottolineo che la mancanza di formazione in materia, si accentua quando, ci si trova nella situazione, (molto spesso), nella quale due operatori devono controllare i passeggeri di due voli in partenza con lo stesso orario, e in contemporanea controllare i passeggeri in arrivo di un altro volo.
Di fatto uno dei due operatori rimane solo a controllare circa 300 passeggeri in partenza, mentre l’altro deve effettuare il controllo documentale di circa 150 passeggeri in arrivo, nella fattispecie di voli Schengen.
La difficoltà si amplifica quando si deve, in solo tre operatori, controllare contemporaneamente il volo extra Schengen in partenza e in arrivo, dove devono essere apposti i timbri d’ingresso e di uscita su ogni passaporto, e nel contempo può succedere di dover procedere ad un arresto, a un sequestro o ad un respingimento.
Spesso alle predette difficoltà si aggiunge di dover rispondere al telefono per autorizzare i Vigili del Fuoco ad uscire dall’aeroporto con i mezzi di istituto e a far fronte alle numerose richieste di apertura del cancello del varco carraio per consentire l’accesso e l’uscita dei mezzi autorizzati.
Preciso che i voli extra Schengen, sono destinati ad aumentare, in quanto la società aeroportuale sta giustamente incrementando il traffico aereo da e verso località extra continentali; non ultimo è stato annunciato ufficialmente l’avvio della tratta Cuneo-Casablanca, prevista per il mese di luglio p.v..
Per quanto riguarda i problemi logistici strutturali, basti pensare che all’interno di uno “striminzito” stanzino di metri 3,60 x 2,40, è stato ricavato il box per il controllo documentale dei passeggeri in partenza, ma di fatto è il varco doganale e di controlli di sicurezza per accedere all’area sterile dell’aeroporto, dove gli operatori di Polizia passano la maggior parte del tempo lavorativo.
Pongo in evidenza, che all’interno del angusto spazio di cui sopra, dove stazionano due/tre agenti della polizia di Stato, sono state installate le seguenti apparecchiature elettriche ed elettroniche:
nr. 1 computer (case, tastiera, mouse, monitor) per il controllo dei documenti e redazione atti di servizio di proprietà della Polizia di Stato;
nr. 1 stampante laser, di proprietà della Polizia di Stato;
nr. 1 lampada ultravioletti per controllo falso documentale, di proprietà della Polizia di Stato
nr. 2 computer (con i relativi case, tastiera, mouse, monitor) per il controllo delle telecamere di videosorveglianza di proprietà della società aeroportuale;
nr.1 monitor per il controllo delle telecamere di videosorveglianza di proprietà della società aeroportuale
nr. 1 UPS (accumulatore di corrente) di proprietà della società aeroportuale;
Nr. 1 telefono (voip) di proprietà della società aeroportuale;
Nr. 1 radio portatile con relativo caricabatteria di proprietà della società aeroportuale;
Preciso che, a parte la lampada a raggi UV, tutte le predette apparecchiature elettriche/elettroniche sono costantemente accese e funzionanti e quindi provocano un surriscaldamento del piccolo angusto ambiente citato, già reso a temperatura elevata per mancanza di adeguata aereazione, provocata dalle lampade al neon delle luci accese per tutta la permanenza, senza tralasciare la pericolosità dettata dalle radiazioni emesse dai monitor dei computer.
Non ultimo, si è aggiunto il grave problema delle zanzare, che, a causa di una vicina risaia, si sono annidate e hanno invaso l’aeroporto pungendo gli operatori, anche nel periodo invernale.
Certo di esprimere oltre che il mio pensiero anche quello dei numerosi colleghi che hanno più volte lamentato allo scrivente quanto sopra esposto, chiedo a codesta segreteria provinciale di intervenire con cortese urgenza presso l’Amministrazione della Polizia di Stato, affinché si ponga rimedio con sollecitudine alle problematiche sopra esposte.
Inviterei ad un immediato sopralluogo, anche con rappresentanti della nostra ’Amministrazione, per verificare la veridicità di quanto esposto.
TIERNO Giovanni Gianfranco